Le 15 parole utili al PD di Venezia per riconquistare la fiducia dei cittadini

Le 15 parole utili al PD di Venezia per riconquistare la fiducia dei cittadini

Il Partito Democratico Metropolitano di Venezia

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Il nostro Partito, sia a livello nazionale che locale, ha la necessità di riallacciare un rapporto con i cittadini e di farsi percepire utile alla società. Molta dell’antipolitica e della sfiducia verso i partiti, di questi ultimi anni, è stata alimentata da comportamenti poco virtuosi di alcuni esponenti politici sia a livello nazionale che locale. Questo ha riguardato, in misura diversa, tutti i partiti e purtroppo anche il nostro.

La capacità di ristabilire un rapporto di sintonia con la società dipenderà in gran parte dalle scelte che il nostro Partito farà a livello nazionale e dai comportamenti dei nostri rappresentanti nelle diverse istituzioni ma molto dipenderà anche da quello che riusciremo a fare a livello territoriale e dai comportamenti di ognuno di noi.

Oltre al documento programmatico ho individuato alcune parole, che io ritengo strategiche, per definire quale dovrà essere la nostra azione nel Partito democratico di Venezia.

Ecco le 15 parole:

Esempio: dare l’esempio vale più di qualsiasi altra cosa. Noi del Partito Democratico dobbiamo avere e tenere dei comportamenti coerenti con le idee e le proposte che sosteniamo. Dobbiamo essere  un vero esempio di virtuositá qualsiasi sia il ruolo che ricopriamo.

Generositá e servizio: se si vuole recuperare la fiducia dei cittadini é necessario dimostrare generosità, l’attività politica é un servizio, non é e non deve essere la spasmodica ricerca di una carica e/o di una indennità.

Squadra: la politica non è un’attività individuale è un’attività che produce i risultati migliori se svolta in team. Il Partito Democratico ha la possibilità di ottenere dei buoni risultati solo se saprà fare gioco di squadra.

Trasparenza e meritocrazia: due valori che sono nel DNA degli elettori del Partito Democratico. In questi anni é capitato che alcune scelte, del nostro Partito, non siano state spiegate in modo trasparente e anche per quanto riguarda la meritocrazia a volte si è fatta desiderare. Per recuperare la fiducia degli elettori è necessario che la trasparenza e la democrazia accompagnino i comportamenti e scelte che a tutti i livelli vengono fatte dai dirigenti del PD. Nelle nomine presso enti e istituzioni degli enti esistenti nel territorio della Provincia dovremo assolutamente applicare meccanismi trasparenti e meritocratici.

Giovani: tra le risorse più importanti e apprezzate del Partito Democratico ci sono i tanti giovani. Ragazze e ragazzi che svolgono una funzione  indispensabile per il nostro partito, garantiscono, infatti, freschezza e innovazione. Gli elettori hanno dimostrato di apprezzare molto i giovani impegnati nel nostro partito lo abbiamo visto anche nelle ultime elezioni amministrative dove molti giovani sono entrati come consiglieri comunali con ottimi risultati.

Donne: il nostro partito è quello che da più tempo e più di tutti gli altri si è impegnato concretamente per il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei diversi organismi elettivi. I’opera del nostro partito deve continuare in questo senso, una maggiore rappresentanza femminile, nelle istituzioni e nei consigli di amministrazione, garantisce una maggiore sensibilità e una maggiore vicinanza ai reali problemi dei cittadini.

Circoli: i circoli sono i presìdi del Partito Democratico nel territorio. Sono i nostri sensori, l’orecchio a terra utile per comprendere le problematiche dei territori. I circoli vanno messi nella condizione di operare a 360 gradi devono essere i sensori che intercettano i problemi, dei diversi territori, allo stesso tempo devono essere messi nella condizione di contribuire e di incidere nelle scelte fatte dal partito.

Amministratori Locali: gli amministratori locali, insieme con i circoli, sono i sensori che per primi percepiscono i problemi e le difficoltà dei cittadini. Il nostro partito deve valorizzare i propri amministratori locali, soprattutto oggi che stiamo vivendo questo particolare momento di crisi economico-sociale.

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In questo periodo i comuni sono il primo avamposto della pubblica amministrazione nella società, la prima presenza dello Stato nel territorio. Il PD deve mettere i propri sindaci nella condizione di svolgere al meglio la loro funzione e deve altresì utilizzare l’esperienza dei Sindaci e degli amministratori locali per calibrare bene le diverse soluzioni proposte. Le riforme in atto: da quella relativa alla soppressione delle province, alla costituzione della città metropolitana, a quella che  spingerà i comuni ad associarsi in unione dei comuni, vedranno sempre più i Sindaci protagonisti, il PD dovrà supportare e ascoltare molto gli amministratori locali in questa fase. Utile sarà a tal proposito la consulta degli amministratori locali che sarà formata da un amministratore per ognuno dei comuni della provincia di Venezia, i comuni dove il PD non è  in maggioranza saranno rappresentati dal capogruppo o da un consigliere comunale scelto e delegato dal gruppo consiliare.

Innovazione: il Partito Democratico deve essere il partito che punta sull’innovazione, questo lo deve fare al suo interno ma lo deve fare anche e sopratutto verso l’esterno. Essere percepiti innovatori e non conservatori è un elemento che aiuta a far sentire all’opinione pubblica che il Partito Democratico è utile alla società. La crisi economica di questi ultimi anni sta dimostrando che chi aveva è ha innovato sta superando meglio la crisi.

Città Metropolitana: la costituzione della città metropolitana sarà uno degli obiettivi principali del Partito Democratico di Venezia, é l’occasione di trasformare radicalmente l’assetto degli enti pubblici territoriali. Certo molto dipenderà dal modo in cui questo nuovo ente nascerà e dalla capacità dei nostri amministratori territoriali di farlo partire nel modo giusto. La sfida sarà quella di trovare l’equilibrio tra una città come Venezia che vive una situazione privilegiata determinata dalla sua storia, dal suo nome e dalla sua particolare e speciale situazione e l’entroterra veneziano. Venezia é portata più ad un approccio che mira alla conservazione anche perché sfrutta la sua particolare rendita di posizione mentre l’entroterra deve, per forza, se vuole garantire sviluppo e lavoro, puntare sull’innovazione sugli investimenti e sulle infrastrutture. Le due cose sono complementari e possono diventare sinergiche tutto dipende da come verrà costituita la città metropolitana, per farlo nel miglior modo possibile è importante che gli amministratori della terraferma e gli amministratori di Venezia si comprendano gli uni con gli altri e comprendano le diverse esigenze. Il Partito Democratico deve accompagnare e guidare questo processo coinvolgendo anche il partito regionale e i partiti provinciali di Padova e Treviso.

Lavoro: la ricerca di tutte le soluzioni possibili per creare nuovo lavoro e nuovi lavori deve essere una sorta di stella polare necessaria per guidare verso la giusta direzione le scelte del Partito Democratico e degli amministratori locali del nostro territorio. La situazione è diventata ormai insostenibile una disoccupazione giovanile che ha raggiunto dei livelli mai visti nel Veneto, ma anche tantissime donne e uomini, madri e padri di famiglia lasciati a casa dalle rispettive aziende.

il lavoro prima di tutto

È necessario fare tutti gli interventi possibili per attrarre investitori e investimenti e per evitare che le aziende, già presenti nel nostro territorio, si trasferiscano dove le condizioni economiche risultano più vantaggiose. E’ necessario  rimuovere tutti i fattori che rendono svantaggioso investire nel nostro Paese, alcune scelte sono legate alle politiche nazionali, costo dell’energia, pressione fiscale, costo del lavoro, altre dipendono dalle nostre scelte locali ci riferiamo alle scelte infrastrutturale e alle procedure urbanistiche e tecnico organizzative che devono essere semplificate al massimo.

 

Impresa: senza impresa non c’è lavoro! Il Partito democratico deve togliersi l’etichetta di  essere il Partito di riferimento solo dei lavoratori pubblici e dei pensionati e deve diventare il Partito di riferimento anche delle imprese e degli imprenditori.

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Deve entrare nel codice genetico del nostro Partito il concetto di rischio d’impresa, come deve sparire il pregiudizio negativo verso l’impresa e gli imprenditori che a volte è presente in alcuni dirigenti e militanti del nostro partito. Non è un caso il fatto che normalmente il nostro partito riscontra i risultati peggiori nelle zone in cui vi è la maggiore concentrazione di piccole medie imprese e di attività agricole, dobbiamo recuperare la fiducia di queste ampie fasce di popolazione che di fatto svolgono la funzione più propulsiva nel nostro Paese.

 

 

Semplificazione: forse è la parola più usata e forse si tratta di una parola ormai inflazionata ma per il Partito Democratico il termine “semplificazione” non deve essere solo una parola ma un principio cardine che indirizzi il nostro comportamento di tutti i giorni qualsiasi sia il ruolo che ricopriamo. 

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In questi anni troppe aziende e troppi investimenti hanno lasciato il nostro Veneto per andare in altri Paesi dove la burocrazia è meno invadente e dove è più semplice operare. Ma questo non riguarda solo le imprese, gli investimenti e la possibilità quindi di creare lavoro, riguarda anche e soprattutto la vita quotidiana di tutti i cittadini.

 

 

 

 

Veneto: abbiamo davanti a noi la reale prospettiva di poter governare il Veneto, dipende da noi , dalla nostra capacità di sintonizzarci con i problemi e le necessità dei nostri concittadini e dalla capacità di riuscire a riallacciare un rapporto di fiducia con il popolo Veneto.

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Se riuscissimo nell’impresa di mettere realmente in pratica le nostre proposte in merito al lavoro, all’impresa, all’innovazione e se insieme riusciamo a ristabilire un rapporto di fiducia con i cittadini grazie ai nostri coerenti comportamenti avremo la vera possibilità di vincere il Veneto. Certo non bastano i contenuti e i comportamenti ma serve anche un perfetto gioco di squadra che incarni la voglia di meritocrazia e che individui con un percorso trasparente e democratico alla carica di Presidente della Regione, deve essere assolutamente evitato il metodo che è stato adottato negli ultimi 15 anni. Non esiste e non esisterà mai il candidato “bacchetta magica” che tirato fuori all’ultimo momento ci permetterà di vincere. Il candidato presidente andrà scelto utilizzando un percorso trasparente che preveda le primarie.

 

 

 

Oh issa!”: non basta un corretto mix fra le parole elencate ma è necessario anche indirizzare le forze verso un unico obiettivo e nello stesso momento,  solo in questo modo possiamo vincere le difficile sfide che ci troveremo davanti nei prossimi anni. E’ per questo che tra le parole ho incluso “Oh Issa!”, quante energie sprechiamo tutti i giorni tra di noi pur avendo gli stessi obiettivi e le stesse idee e poi quasi sempre ci capita di trovarci senza energie o scoordinati nei momenti cruciali.

Oh issa

 

Nel Partito Democratico dobbiamo riscoprire e mettere in pratica la parola “oh issa!”: il Paese sta andando a rotoli e non possiamo permetterlo: mettiamo insieme le nostre forze e sincronizziamoci e riusciremo a vincere e a governare bene sia il Veneto che il Paese. “Oh issa!” significa anche libertà, nel senso di sentirsi protagonisti di uno sforzo collettivo che diventa possibile solo nel momento in cui se ne condividono – appunto liberamente e volontariamente – le finalità. 

 

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