VIA IL VITALIZIO: LE NOSTRE PROPOSTE

VIA IL VITALIZIO: LE NOSTRE PROPOSTE

Ho presentato , insieme al Senatore Sanna, una proposta di legge che prevede l’abolizione dell’istituto del vitalizio parlamentare e che prevede nuove disposizioni concernenti il trattamento previdenziale dei membri del parlamento.  Per aprire il testo della proposta di legge clicca qui 

Il vitalizio dei parlamentari è ormai diventato il simbolo di un sistema di privilegi non più tollerabile in un tempo in cui a tutti i cittadini italiani si richiedono sacrifici pesantissimi per portare il Paese fuori dal baratro, a partire da quelli sulle pensioni. Da anni TrecentoSessanta conduce una campagna per l’abolizione di questo privilegio. Una campagna che, sul versante normativo, si è tradotta in due proposte di legge , entrambe depositate alla Camera da Enrico Letta, nel 2008 e nel 2010.

In questi giorni, a fronte delle difficoltà incontrate per risolvere, sul piano regolamentare, le controversie sollevate sui diritti acquisiti di chi il vitalizio l’ha maturato nelle precedenti legislature, Marco Stradiotto e Francesco Sanna hanno depositato al Senato un disegno di legge che si pone l’obiettivo di regolamentare, in via definitiva, il sistema previdenziale dei parlamentari.

“La scelta di far prevedere dalla legge, come indica l’articolo 69 della Costituzione, questa parte dello status economico del parlamentare, ci sembra preferibile, per trasparenza e assunzione collettiva di responsabilità di ogni deputato e senatore, rispetto a decisioni assunte dagli uffici di presidenza delle Camere” affermano i proponenti.

Il testo affronta l’intera questione della previdenza di deputati e senatori, che dal 1° gennaio 2012 diventerà totalmente contributivo, e seguirà le regole anagrafiche previste per tutti i lavoratori subordinati, indipendentemente dal numero degli anni di mandato parlamentare. “Niente più parlamentari baby pensionati significa anche lanciare il messaggio che dai ruoli istituzionali non si esce per anzianità. Si può far politica tutta la vita, ma finito il servizio parlamentare, si torna al mestiere, quello di prima o anche nuovo” dicono Sanna e Stradiotto.

Per questo, il DDL prevede che i contributi versati dai parlamentari siano totalizzabili con la previdenza obbligatoria del lavoro, dipendente o autonomo, svolto in precedenza.

Abolendo il vitalizio e trasformandolo in un trattamento pensionistico ordinario anche per chi lo sta già percependo, si realizza un notevole vantaggio fiscale che alleggerirà il bilancio di Camera e Senato da subito.

A chi già percepisce il vitalizio (trasformato in indennità differita) si impone inoltre un contributo di solidarietà, sempre dal prossimo gennaio 2012, che ridurrà l’erogazione dei vitalizi, anche quelli maturati nei mandati di consigliere regionale, sino ad un limite – mai previsto nelle precedenti proposte – fissato nella indennità netta di un parlamentare in carica.

“Crediamo di introdurre un principio comprensibile ed equo”, proseguono. “In questo tempo di sacrifici, il vitalizio vecchia maniera ci sembra giusto non superi la remunerazione di un parlamentare in carica, e prevedendo un contributo di solidarietà che siamo sicuri gli ex parlamentari accetteranno di buon grado, introduciamo per la prima volta il principio che limita il cumulo di vitalizi derivanti da mandati legislativi svolti nelle assemblee legislative regionali”.

“Tutti i risparmi realizzati per effetto della riforma che proponiamo saranno evidenziati in un apposito fondo dei bilanci di Camera e Senato e restituiti al bilancio dello Stato” concludono i parlamentari proponenti.

Share