Lettera pubblicata su Il Gazzettino :ECCO COSA DEVE FARE IL CENTROSINISTRA

Lettera pubblicata su Il Gazzettino :ECCO COSA DEVE FARE IL CENTROSINISTRA

Il costo della politica che non fa il suo dovere

Qual è il vero problema della politica italiana? Semplice: non sta facendo quello che dovrebbe fare. Il nostro debito pubblico raggiunge livelli mai visti: ben oltre il 120% del Prodotto Interno Lordo, una cifra che si aggira sui 1.890 miliardi di euro e che ci costringe a pagare oltre 80 miliardi di euro di interessi l’anno. Contemporaneamente, registriamo una spesa pubblica da sempre superiore alle entrate, che oggi supera gli 800 miliardi di euro l’anno a fronte di un’entrata di 740 miliardi circa l’anno. Se a qualcuno la differenza di soli “60” può sembrare esigua, ricordo che stiamo parlando di miliardi di euro.
A questo aggiungiamo l’evasione fiscale, stimata al 30 %, con l’immediata conseguenza che il peso dello Stato si riversa solo sulle spalle di alcune categorie di cittadini e che la disoccupazione cresce a vista d’occhio, soprattutto tra i giovani e le donne. Il nostro Paese non cresce, non investe sull’innovazione, sulla cultura e sull’università. È un Paese bloccato da mille lacci e laccioli, in cui il concetto di equità e giustizia non esiste. È un Paese bloccato da mille clientele che mortificano la meritocrazia.

In una situazione come questa, cosa ci si può aspettare? Nient’altro che la rabbia e l’indignazione dei cittadini che si trovano di fronte una politica che, invece di dedicare tutte le sue forze e risorse a cercare una soluzione ai problemi, preferisce, insieme ai divertimenti notturni, tutelare le cricche, moltiplicare le clientele e salvaguardare gli splafonatori delle quote latte o i portatori di capitali all’estero. Una politica che ha destinato gran parte del suo tempo a costruire norme ad personam sulla giustizia e a salvaguardare i comportamenti di un Premier che non ha tra le sue qualità la trasparenza e la correttezza nei comportamenti politico-imprenditoriali.
In una condizione di precarietà e crisi come quella attuale, la politica cosa fa? Dopo aver ripetuto per tre anni che andava tutto bene e che potevamo essere più tranquilli addirittura della Germania, noi italiani scopriamo improvvisamente di trovarci nel bel mezzo di una crisi economico-finanziaria. Ecco la corsa a una manovra di lacrime e sangue, da approvare in pochissimi giorni per evitare che la speculazione internazionale faccia crollare il nostro sistema-paese, già schiacciato dal peso dello spaventoso debito pubblico e vittima di attacchi speculativi che hanno fatto volare gli interessi dei titoli di Stato, costringendoci a sacrificare molte più risorse del passato per ripagarli.

È quindi normale che questa politica, che per anni ha raccontato solo bugie, che non ha mai fatto quello che doveva fare e che, è il caso di ricordarlo, è tra i sistemi politici che costano di più al mondo, venga percepita come inutile e dannosa dai nostri concittadini.
È anche naturale che vi sia indignazione, soprattutto nel momento in cui si scopre una manovra iniqua e ingiusta, perché colpisce le classi più deboli e sfortunate. Pensiamo, per esempio, ai ticket sanitari e a quanto incideranno principalmente sulle persone che già oggi sono in difficoltà. La politica di oggi invece di aiutare preferisce i tagli, pur spostando quelli che la riguardano al lontano 2013.
Noi del PD potremmo scegliere di dire che siamo all’opposizione e non abbiamo questa responsabilità. Oppure potremmo scegliere di dire che da tre anni a questa parte segnaliamo le scelte sbagliate della maggioranza e che abbiamo presentato numerose proposte di legge ed emendamenti alla manovra, come, sui costi della politica, gli emendamenti che chiedevano di anticipare gli effetti dei tagli su se stessa.
È tutto vero, eppure all’esterno i cittadini non lo hanno percepito. Forse a causa della nostra astensione sull’eliminazione delle province o per le esitazioni su alcune proposte. Certo i media non ci hanno aiutato, considerando che il sistema televisivo in cui viviamo è, di fatto, “dopato”. In tutto questo, la propaganda di buona parte del centrodestra tenta di confondere le acque per nascondere le responsabilità del governo, le campagne di Libero e Giornale sono cartine di tornasole. Sarà per l’insieme di questi e altri fattori, ma purtroppo oggi la gran parte dei cittadini considera, su questi argomenti, il centrosinistra uguale al centrodestra.

Cosa deve fare, quindi, il centrosinistra e  in particolare il PD? Deve recuperare credibilità presentando uno schema concreto e attuabile prima di tutto sulla riduzione dei costi della politica, insieme a un programma che metta al centro la crescita e lo sviluppo del nostro Paese, il tutto incardinato in un sistema più giusto e più equo. Bisogna dare una risposta e delle soluzioni concrete alle problematiche che affliggono il nostro Paese. Solo in questo modo la politica potrà dimostrare la sua utilità.

Marco Stradiotto

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