COMUNI DEL VENETO: IL GRANDE BLUFF DEL FEDERALISMO

COMUNI DEL VENETO: IL GRANDE BLUFF DEL FEDERALISMO

Promesse e realtà del federalismo municipale

Gettito della compartecipazione IVA e del fondo di riequilibrio per i comuni del Veneto aggregati per Provincia


“Il grande bluff”. Non è il remake del celebre film francese del 1957, ma la conclusione politica dell’analisi sull’impatto del Federalismo Municipale sui Comuni del Veneto realizzata dal Senatore del Partito Democratico Marco Stradiotto, presentata a tre giorni dall’appuntamento di Pontida.
“Con le norme attuali – afferma Stradiotto – ai Comuni del Veneto mancheranno oltre 150 milioni di euro rispetto ai trasferimenti ottenuti nel 2010 e oltre 50 milioni di euro rispetto ai trasferimenti stimati per il 2011. È un taglio del 14% in due anni, venti euro procapite, con andamenti differenziati da provincia a provincia: 40 euro in meno all’anno per i veneziani, 33 per gli abitanti della provincia di Rovigo, 31 per i veronesi, 30 per i bellunesi, 29 per i vicentini, 28 per i trevigiani e i padovani”.
“Se questo non bastasse – aggiunge Stradiotto – si aggiunge il fatto che a sei mesi dall’inizio del nuovo anno, gli enti locali non hanno ancora certezze sulle prospettive dei loro bilanci. Ad oggi non si conoscono ancora quali siano le cifre esatte da contabilizzare in entrata in sostituzione dei trasferimenti erariali”.


“Un dato contabile e politico – conclude Stradiotto – è invece molto chiaro. Gli anni della fase di transizione al federalismo municipale potevano e dovevano essere usati per gestire con gradualità il passaggio dal vecchio al nuovo assetto. In modo da non trovarsi con un muro invalicabile nel 2014, quando dovrebbero arrivare i fabbisogni standard,  il periodo transitorio doveva servire per arrivare all’appuntamento del 2014 con delle situazioni meno sperequate  a questo fine era stato pensato il fondo di riequilibrio. Questo purtroppo non è avvenuto e il Governo ha scelto di ripartire il fondo di riequilibrio sulla base di parametri che non si discostano dal criterio della spesa storica in questo modo si è sprecata l’opportunità di iniziare fin da subito e gradatamente un meccanismo che metta al centro l’equità e la giustizia nella ripartizione delle risorse”.
“Di fatto nel 2014 ci troveremo davanti a delle differenze tali che poi verranno mediate con dei contributi straordinari  (la storia insegna vedi i contributi straordinari ai comuni di Napoli , Roma, Palermo e Catania  insegnano) meccanismi clientelari che la riforma federalista aveva l’ambizione di superare, per fare questo bisognava iniziare ad affrontare alcune sperequazioni con gradualità ma fin da subito”.

 

 

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